
Il termine body farm, o in italiano fattoria dei corpi, indica un luogo in cui vengono depositati cadaveri all'aperto per osservazioni scientifiche dei processi di decomposizione. Queste strutture sono normalmente inaccessibili al pubblico non autorizzato e sono fondamentali per la medicina legale e la polizia scientifica, soprattutto per stimare l’ora del decesso e altre dinamiche legate ai casi criminali.
La prima fattoria del genere fu istituita nel 1981 dall’antropologo William M. Bass presso il Forensic Anthropology Center dell’Università del Tennessee, situato a Knoxville, su un’area di circa un ettaro.
Col tempo, sono nate altre strutture simili presso varie università statunitensi, tra cui:
- Western Carolina University
- Texas State University
- Sam Houston State University
- California University of Pennsylvania
Negli Stati Uniti se ne contano attualmente almeno sei o sette, e spesso la formazione del personale è supportata anche dall’FBI.
Estensione geografica: anche in Australia
Nel 2016 è stata inaugurata la prima body farm al di fuori degli Stati Uniti, l’Australian Facility for Taphonomic Experimental Research (AFTER), situata in una zona riservata nei dintorni di Sydney.
In questa struttura sono studiati corpi donati volontariamente alla scienza, posizionati secondo scenari vari: seppelliti, esposti all’aria aperta, protetti da gabbie o inseriti in veicoli. Alcuni persino ricreano contesti di fossa comune per simulare scenari di guerra o disastri.
Una scoperta sorprendente emersa da AFTER riguarda i movimenti post mortem: a causa dei processi di decomposizione (formazione di gas, contrazione dei legamenti, attività degli insetti), alcune parti del corpo continuano a muoversi anche a distanza di mesi o addirittura un anno dopo il decesso.
Come ha spiegato la ricercatrice Alyson Wilson:
“Un braccio è uscito e poi è tornato a toccare di nuovo il lato del corpo. … Le braccia si muovevano in modo significativo…”.
Scopi e importanza scientifica
Le fattorie dei corpi permettono di studiare in dettaglio le fasi di decomposizione in condizioni reali: l’influenza di clima, flora, fauna, sepoltura, umidità e altre variabili ambientali. Queste informazioni sono essenziali per migliorare le tecniche di datazione del decesso e interpretazione delle scene del crimine.
Le body farm sono considerate strumenti preziosi per la formazione di forze dell’ordine, ufficiali legali, studenti e scienziati forensi.
La cultura e la narrativa ispirata
L’idea di una “fattoria dei corpi” ha influenzato anche la narrativa e i media. La scrittrice Patricia Cornwell ha dato il titolo al suo romanzo del 1994 La fabbrica dei corpi (The Body Farm), nel quale l’investigatrice Kay Scarpetta collabora con una struttura che studia la decomposizione dei cadaveri per risolvere un macabro caso.
Bill Bass stesso, insieme allo scrittore Jon Jefferson (sotto lo pseudonimo “Jefferson Bass”), ha pubblicato libri di saggistica e thriller ispirati alle vicende reali delle fattorie dei corpi, come La vera fabbrica dei corpi, che offre una guida sul funzionamento di queste strutture, i casi trattati e la loro importanza nella scienza forense.
La Fattoria dei Corpi non è una trama da horror: è piuttosto un laboratorio a cielo aperto che studia la decomposizione umana e che, grazie alle sue scoperte, aiuta a fare chiarezza in casi giudiziari, migliorare la precisione della medicina legale, e formare nuovi esperti nel settore.