
Il 6 agosto 1890, nella prigione di Auburn, nello Stato di New York, si consumò un evento che avrebbe segnato profondamente la storia della giustizia americana: l’esecuzione di William Kemmler. Fu la prima volta che venne utilizzata la sedia elettrica come metodo ufficiale di esecuzione negli Stati Uniti, scelta maturata in un clima di acceso dibattito pubblico e scientifico.
Kemmler, fruttivendolo analfabeta di origine tedesca, era stato condannato a morte per l’omicidio della sua compagna, Matilda “Tillie” Ziegler, accoltellata brutalmente nel 1889. Il suo destino, però, non divenne soltanto una questione giudiziaria, ma il banco di prova di una nuova tecnologia di morte che prometteva maggiore rapidità e umanità rispetto all’impiccagione, metodo tradizionale ma spesso fallimentare, con corpi straziati da agonie prolungate.
La decisione di adottare l’elettrocuzione fu strettamente legata alla cosiddetta “guerra delle correnti” tra Thomas Edison e George Westinghouse: l’una basata sulla corrente continua, l’altra sulla corrente alternata. Edison, nel tentativo di screditare il suo rivale, sostenne che la corrente alternata fosse talmente pericolosa da poter uccidere un uomo, promuovendone l’impiego nelle esecuzioni.
Il giorno dell’esecuzione, Kemmler venne assicurato alla sedia e sottoposto a una scarica di corrente alternata. L’esperimento, che avrebbe dovuto dimostrare la modernità e l’efficacia del nuovo metodo, si rivelò invece un orrore. Dopo una prima scarica di circa 17 secondi, il condannato sembrava morto, ma i medici constatarono che respirava ancora. Seguirono minuti concitati, tra l’angoscia dei presenti e l’odore di carne bruciata, finché una seconda scarica, più lunga e violenta, pose definitivamente fine alla vita di Kemmler.
La stampa del tempo descrisse l’evento come un’esecuzione crudele e malriuscita. Westinghouse, commentando con amarezza, dichiarò che “sarebbe stato meglio usare un’ascia”. L’episodio, lungi dal dissipare le perplessità, alimentò un acceso dibattito etico e sociale: la sedia elettrica era davvero più umana dell’impiccagione, o semplicemente un nuovo strumento di sofferenza travestito da progresso scientifico?
Nonostante l’orrore suscitato, l’elettrocuzione si impose come metodo di esecuzione in molti Stati americani per tutto il XX secolo, fino a essere lentamente sostituita dall’iniezione letale. Il caso Kemmler rimane così una tragica pietra miliare, testimonianza del legame controverso tra tecnologia, giustizia e pena di morte.